Secondo gli studi effettuati, il CBD può ridurre o neutralizzare gli effetti psicoattivi del THC, a seconda della quantità di ciascun composto consumato. Molte persone vogliono sentire i benefici per la salute apportati dalla pianta di cannabis senza preoccuparsi di sperimentare effetti collaterali indesiderati. A differenza di molte sostanze contenute nei medicinali allopatici, il CBD, come altri fitocannabinoidi, è una molecola considerata molto sicura, in quanto non provoca alterazioni significative del sistema cardiorespiratorio. Non c’è traccia di superdose o sovradosaggio dovuto al consumo di cannabis. Da quando ha iniziato ad essere utilizzato per scopi medicinali, non si è a conoscenza di eventi fatali legati all’uso o all’ingestione di questa sostanza. Il CBD si trova più comunemente sotto forma di olio, per somministrazione sublinguale, per la facilità di ingestione, tuttavia, si può trovare anche in varie disposizioni, come, sotto forma di capsula, crema, unguento, spray, nei prodotti alimentari, nelle siringhe, il che lo rende un’opzione molto attraente e sicura per i suoi consumatori.

Ha dimostrato effetti neuroprotettivi e le sue proprietà antitumorali sono oggetto di studio in vari centri di ricerca accademici negli Stati Uniti e altrove. Uno studio del 2010 sul cancro al cervello condotto da scienziati californiani ha scoperto che il CBD “aumenta gli effetti inibitori del THC sulla proliferazione e sopravvivenza delle cellule di glioblastoma umano”. Ciò significa che il CBD rende il THC ancora più potente come sostanza anticancro. Sempre nel 2010, ricercatori tedeschi hanno riferito che il CBD stimola la neurogenesi, la crescita di nuove cellule cerebrali, nei mammiferi adulti.